Piastrelle: rettificate o bisellate?

Le piastrelle di ceramica possono avere due diversi tipi di bordi:

  • rettificato, quando, cioè, il bordo della piastrella viene tagliato a 90° ed è quindi perfettamente rettilineo;
  • bisellato, quando il bordo, in special modo quello delle piastrelle in vetro, viene smussato per evitare che risulti tagliente.

Vediamo, di seguito le caratteristiche e gli usi di ognuno.

Bordo rettificato per ridurre la fuga tra piastrelle

La rettifica è una procedura eseguita con macchine da taglio che permette di ottenere piastrelle di ceramica con bordi perfettamente squadrati e monocalibro con i quali è possibile effettuare la posa delle piastrelle a giunto minimo. Il bordo rettificato possiede, quindi una sua praticità funzionale perché consente di:

  • ridurre al minimo la fuga tra le piastrelle;
  • facilitare la pulizia in quei locali soggetti a vapore ed umidità, come bagni e cucine.

Non è vero, però, che le piastrelle rettificate non hanno bisogno della fuga, perché questa  maschera la presenza di quegli antiestetici dentini che possono mostrarsi, ad esempio, in un pavimento privo di fuga e sono dovuti al fatto che le piastrelle non sono mai perfettamente adiacenti. Ovviamente, è necessario che la messa in opera di questo tipo di piastrelle sia eseguita a regola d’arte in modo da creare un effetto raffinato ed elegante.

Il risultato finale è d’impatto e viene in genere consigliato per arredamenti moderni e allo stesso tempo eleganti.

Bordo bisellato

Il bordo bisellato (o lavorazione a bisello) è un tipo di elaborazione che consiste nella molatura del bordo di piastrelle in ceramica o lastre di vetro per ottenere un bordo smussato.
La lavorazione viene eseguita con un angolo inferiore a 90° e può interessare anche la superficie della lastra, oltre che al bordo.

Le bisellature più comuni hanno una misura di 20-30 mm e sono molto frequenti in prodotti di pregio per l’arredamento d’interni e per chi vuole dare al proprio ambiente con un tocco retrò.