La piastrella ceramica da Oriente in Occidente

La ceramica è nata tra il 5.000 e il 10.000 a.C., quando uomini e donne primitivi hanno iniziato a modellare la creta ed essiccarla al sole per ottenere contenitori resistenti in cui poter conservare il cibo. Successivamente, la creazione del forno e del tornio ha consentito di ottenere vasi, anfore, ciotole ed orci. Solo in seguito è iniziata la produzione di mattoni, tegole e piastrelle.

I primi pavimenti in ceramica

Le prime piastrelle in ceramica sono state prodotte nei paesi mediterranei medio orientali. In particolare gli egiziani, nel 3.000 a.C., iniziarono a realizzare lastre di ceramica smaltate: queste piastrelle primitive erano prodotti sofisticati e molto costosi, utilizzati, come si può ben immaginare, solo per le costruzioni di grande prestigio.

Nei paesi sottoposti alla supremazia greca e romana le piastrelle in ceramica caddero in disuso, sostituite dal laterizio mentre continuarono ad essere utilizzate nella civiltà araba la quale raggiunse in questo campo risultati artistici rilevanti, poiché impararono a sostituire i graffiti con linee di pigmento e ad ottenere differenti colorazioni.

La piastrella ceramica: da Oriente in Occidente

L’espansione araba ad Ovest, a partire del VI secolo d.C., e le repubbliche marinare contribuirono a diffondere lo stile ceramico in tutto il Mediterraneo, in particolare in Italia ed in Spagna.

In Italia nasce e si diffonde la cultura della piastrella prima con la maiolica e poi con le faenze, contemporaneamente in Andalusia si utilizzano le piastrelle non solo per il rivestimento di pareti, ma anche per rivestire soffitti, scalini, panche, muretti e sopratutto pavimenti.

In Italia la tradizione dei prodotti ceramici è propria della zona di Sassuolo dove tutt’oggi si trovano le più grandi aziende produttrici d’eccellenza sia per quantità che per qualità dei prodotti ceramici.